Giacomo Battaglia.
Chi è il nostro Testimonial
Dal 2015 segue le nostre attività e i nostri ragazzi con determinazione e affetto
Giacomo Battaglia e la nostra Presidente, Concetta Silvia Patrizia Marzano in occasione del comunicato stampa di inizio campagna raccolta fondi “Un euro per la Cultura” (il video qui)
Giacomo Battaglia, è un artista completo. Cabarettista, comico, presentatore, autore di testi, attore di cinema e di teatro, interprete di ruoli anche drammatici, nostro Testimonial dal 2015.
Una carriera all’insegna del sorriso perché, come dice sempre “Chi non ride è fuori moda”.
Giacomo Battaglia inizia in radio. Una delle emittenti reggine, con un programma carico di ironia e si fece poi conoscere al grande pubblico nello show televisivo “Stasera mi butto” sulle reti RAI.
Proseguì nello splendido Salone Margherita con lo spettacolo teatrale, riprodotto dalle emittenti televisive, “Il Bagaglino” condotto da Pippo Franco e Leo Gullotta.
Famose le sue imitazioni di Bruno Vespa, Enrico Ameri, Sandro Ciotti ed Ezio Luzzi. Protagonista di ruoli teatrali e cinematografici, lo ricordiamo a fianco di Maria Grazia Cucinotta in “La moglie del sarto” e di Luca Zingareschi in “Il giudice Meschino”.
Principale artefice della campagna attivata per scongiurare la vendita della Biblioteca Comunale e permetterne la riapertura.
Con noi amico affettuoso e fratello degli splendidi ragazzi della nostra associazione.
Grande tifoso della Reggina, scrisse una bellissima lettera alla sua amata:
Cara amata Reggina,
ti scrivo pensieroso, in questo delicato momento, per confermarti il mio amore anche se negli ultimi tempi di “corna” me ne hai fatte tante!
Ma in amore queste non contano, o forse contano poco perché l’amore supera ogni cosa e persino gli acerbi ricordi.
Tra l’altro “stiamo insieme” da 40 anni. Il tempo necessario per guardarci seriamente dentro, scrutando gioie e dolori. Siamo stati compagni di viaggio lungo la gradinata dietro lo striscione “cuore amaranto” e poi in curva dietro quello dei “Warriors” e poi su Rai 2, a “quelli del calcio”, in modo plateale e carico di emozione ho gridato all’Italia il mio amore per te.
Ho spiegato che si tratta di un amore amaranto che si vive nella terra del sole, ossia nella straordinaria Calabria e che riesce a regalare speranze e certezze, passione e tenerezza a chi intende vivere il brivido dell’emozione.
Ed io con te mi sono emozionato e mi emoziono. Lo faccio ogni qualvolta ti penso e ripenso. Ogni istante che rivivo le voci di uno stadio carico di ammiratori.
Ora, alla soglia dei tuoi 100 anni (ti sto preparando una grande festa con uno spettacolo dal titolo “racconti in amaranto”), non mi deludere, fai l’ultimo sforzo, salva la categoria, fammi veramente “innamorare ancora” per far sì che continui, come canta Gino Paoli, “questa lunga storia d’amore”.