Calabria Ora 22.04.2012
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Calabria Ora 22 aprile 2012 – Loredana Colloca
Istituzioni e volontari si confrontano sui problemi
La prima, importante tappa di un percorso che consentirà di mappare la parte più sfuggente della popolazione, quella fascia di soggetti che dalla prima infanzia, attraverso le fasi della pubertà e dell’adolescenza compiono il delicato percorso verso l’età adulta.
Esigenze e bisogni dei ragazzi ma soprattutto disagi e possibili soluzioni, al centro di un incontro organizzato dall’Associazione no profit “L’isola che non c’è” nell’aula magna della biblioteca comunale di Vibo Valentia dal titolo “Quali diritti ?”. Un convegno-dibattito particolarmente impegnativo, considerata la vastità della tematica affrontata e la composizione del tavolo dei relatori.
A confrontarsi sulle molteplici sfumature del disagio giovanile e del sostegno ai minori, personalità delle istituzioni e del panorama politico, assistenziale e religioso.
Gli interventi, moderati dall’organizzatrice dell’evento Concetta Silvia Patrizia Marzano, presidente dell’associazione “L’isola che non c’è”, hanno preso in esame diversi aspetti della questione, dallo sfruttamento lavorativo dei minori alla dispersione scolastica, passando attraverso il rapporto intergenerazionale genitori figli, fino ai casi di maltrattamenti.
Temi particolarmente difficili da trattare, perché i reati sui minori, soprattutto in caso di abusi consumati all’interno del nucleo familiare, raramente arrivano ad essere denunciati e dati sui quali fondare una strategia di contrasto della violazione dei diritti dei bambini sono quasi inesistenti.
A tale proposito, particolarmente efficaci sono stati gli interventi del prefetto di Vibo, Michele di Bari e del Questore, Giuseppe Cucchiara, che, oltre all’analisi di un contesto costellato di criticità, hanno messo in evidenza la necessità di creare una rete che consenta agli operatori dei diversi settori interessati alla salvaguardia dei minori di costituire un solido cordone di assistenza e protezione.
Fondamentale, in questo senso, sapere a chi chiedere aiuto. Alle autorità di polizia prima di tutto, che hanno, all’interno della Questura vibonese, una sezione dedicata ai reati consumati sui minori, formata da esperti qualificati ai quali è possibile rivolgersi in qualsiasi momento.
Inoltre, da ieri, è attivo il numero verde 800-188-693, che permette ai minori, in caso di necessità, di confrontarsi telefonicamente con assistenti sociali e psicologi.
Particolarmente importante poi, il ruolo svolto all’interno delle singole comunità dalle realtà di aggregazione, spesso gestite dalle parrocchie, che, come ribadito dal presidente dell’Associazione Abraham Don Bruno Cannatelli, costituiscono un punto di ascolto che oltre un punto di crescita.
L’avvio della campagna di sensibilizzazione sui diritti del fanciullo, è coincisa con l’iniziativa nazionale di Telefono azzurro. Oggi, a partire dalle 8, sarà possibile rivolgersi per donazioni informazioni sull’iniziative, al banchetto allestito dai volontari in Piazza Municipio.