Ottoetrenta 26.10.2013
VIBO VALENTIA – Lo scorso venerdì si è svolta nella sede dell’associazione “L’isola che non c’è” una conferenza stampa per la presentazione del codice etico, alla presenza di ospiti e soci.
In occasione della tradizionale cena sociale del terzo venerdì del mese, la presidentessa dell’associazione Titty Marzano ha esposto – davanti ad un pubblico numeroso e interessato – la struttura generale del codice, che è stato letto da alcuni soci e commentato dal giornalista Maurizio Bonanno e dal dott. Cesare Bianco. Spiacevole l’assenza dell’assessore regionale Nazzareno Salerno, che aveva garantito la sua presenza e che invece non si è presentato all’incontro.
La discussione si è incentrata sul senso e sulla necessità di un codice etico, un tipo di regolamentazione che esiste tacitamente in ogni società e che sancisce la direzione della crescita sociale.
“Il valore di un codice etico simile – ha detto Bonanno – non è solo formale ma anche sostanziale”, perché attraverso l’adesione permette effettivamente una proiezione verso il futuro, oltre la superficialità della convenzione.
Anche Bianco, cardiologo e socio dell’associazione, ha sottolineato la praticità del codice. “Il codice etico – ha detto – serve a vivere meglio nel contesto sociale, secondo la situazione storico-culturale, ed è un giuramento vecchio come il mondo ma che evolve col mondo stesso”.
La serata è proseguita con un’esibizione canora dei membri dell’associazione – che hanno cantato vari pezzi, tutti all’insegna dei valori della condivisione e della socialità – e con la cena, che è stata allietata anche dalla “esibizione” di alcuni pasticceri locali, i quali hanno realizzato una torta direttamente nella sede davanti ad un pubblico entusiasta.
Il venerdì sociale de “L’isola che non c’è” si è dimostrato per l’ennesima volta una piacevole occasione di incontro e di socialità, nonché uno stimolo alla riflessione sul senso dell’esserci all’interno di una comunità e sul significato della convenzione, che spesso è rispettata – ma anche ignorata – senza reale coscienza.
Il valore di un’iniziativa di volontariato si riconosce proprio dalla coscienza, e da quella volontà che la presidentessa Titty Marzano ha individuato come caratteristica fondamentale – e mai scontata – dello stesso volontario “genuino”. Senza dimenticare che, in un mondo dominato dall’informazione, in cui restare ignoranti è una scelta, “l’unica vera inabilità è l’ignoranza”