Il quotidiano 9.06.2014
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Dentro la storia
L’incontro con l’autore all’archivio di Stato
“Templari. cacciatori di umanità”. Questo è il titolo dell’opera di Maurizio Bonanno, giornalista e scrittore Vibonese, presentata nei giorni scorsi presso l’archivio di Stato di Vibo Valentia nel prosieguo della serie di eventi organizzati dall’Associazione “L’isola che non c’è” in collaborazione con appunto l’archivio di Stato.
Una nutrita platea ha accolto Bonanno per ascoltare quello che è stato non solo un racconto ma una lezione su chi erano i Cavalieri Templari e cosa alimenta ancora il loro mito.
Primo indirizzo di saluti da parte del direttore dell’archivio di Stato Vincenzo Michele Misitano, che ha voluto anche ricordare il precedente appuntamento con la scrittrice Elisabetta Villaggio e la bella serie di iniziative che ancora si svolgeranno in collaborazione con “L’isola che non c’è”.
Breve saluto anche da parte della presidentessa dell’associazione no profit Titti Marzano, che ha ulteriormente ringraziato l’archivio di Stato per l’ospitalità e il giornalista Maurizio Bonanno per la nuova occasione di presentare un libro questa volta di un autore di Vibo e soprattutto non un romanzo ma un trattato storico.
A presentare l’opera la giornalista del Quotidiano Danila Tavella la quale, dopo un resoconto generale dell’opera, che non è un romanzo o una storia romanzata sui Cavalieri Templari, ma uno studio approfondito su quelle che sono state le vicende che hanno portato alla fondazione dell’Ordine dei Cavalieri e successivamente alla sua soppressione, ha lasciato la parola a Bonanno.
L’autore del libro non si è limitato a raccontare o, ancora meglio, spiegare la sua opera ma ha trascinato la platea in quella che è stata la vita di questi uomini votati ad una missione che contemporaneamente hanno gettato le basi per quella che è stata, secondo l’autore, “la nascita della Comunità Europea”.
Secondo Maurizio Bonanno, quello che è stato creato da questi uomini votati alla causa del Signore e alla difesa della Terra Santa altro non è stato che il primo barlume di apertura tra le culture e tra i popoli.
Il principio del dialogo interculturale all’insegna della tolleranza e del rispetto reciproco. dialogo e rispetto però furono fatali, forse perché troppo in anticipo sui tempi, tra questi uomini che furono accusati di aver allacciato rapporti con gli infedeli e quindi incolpati di eresia.
Un escursus storico votato non solo alle principali vicende ma anche a raccontare la vita di ogni giorno di questi uomini; dal modo di vestire alle regole per il vivere la quotidianità parlando anche delle regole sull’alimentazione e della cura dei possedimenti.
Un racconto, insomma, avvincente senza abbellimenti che, come anticipato prima, ha rapito il pubblico presente all’incontro. Alla fine della presentazione del volume di Bonanno la presidentessa dell’associazione Titti Marzano ha ricordato al pubblico il prossimo appuntamento del 17 luglio con l’autore Vladimiro Forlese ed ancor prima il 20 giugno la tradizionale cena sociale presso la sede dell’Isola che non c’è il cui invito esteso a chiunque voglia affacciarsi alla realtà di questa associazione.