Alpha Ursae Minoris è il primo romanzo di Vladimiro Forlese.
Nato a Foggia e si trasferisce ancora bambino con la madre a Roma. La sua vita lo porta in seguito a Trento. Innamorato della Grecia, dove spesso si rifugia per scrivere compone inizialmente poesie.
Fine e delicato poeta, molte delle sue opere sono contenute in antologie.
La presentazione di Alpha Ursae Minoris si svolge presso l’Archivio di Stato e ad introdurre l’evento è la nostra presidente Concetta Silvia Patrizia Marzano che lascia la parola per i saluti di rito al direttore dell’Archivio, Vincenzo Michele Misitano. A presentare il libro, come ormai di consuetudine la giornalista Danila Tavella. Qui l’intervista
Il nostro incontro proseguirà domani a Girifalco
Siamo all’inizio degli anni ’90 e grazie alla tenacia di un affiatato gruppo di giornalisti e al lavoro di alcuni coraggiosi magistrati si dipana l’inchiesta celata dietro un banale incidente stradale, dalla quale emergerà un traffico internazionale di scorie radioattive orchestrato dall’oscuro mondo dell’eversione, quello più invisibile (nel romanzo assume il nome beffardo di Club), fatto di “colletti bianchi“, multinazionali strutturate con sistemi a scatole cinesi, organizzazioni finanziarie, legami con le nuove mafie dell’est europeo.
Un mondo torbido che muove le sue pedine per asservire l’informazione, gli apparati economici e conquistare il potere sovvertendo l’ordinamento democratico italiano.
La trama del romanzo, pur essendo univoca la storia, si sviluppa lungo tre racconti, il primo dei quali ha come protagonisti Alberto, maturo direttore de L’Eco, Romeo e Luca, suoi amici e colonne portanti della redazione del giornale.
Parte del romanzo si svolge al sud, dove in seguito a reali indagini sono stati scoperti più luoghi di sepoltura delle scorie radioattive.