La cultura non può essere messa in vendita, ma può essere sostenuta: noi ci proviamo con “Un euro per la Cultura”
Abbiamo saputo che l’amministrazione, poiché in dissesto ha messo tra i beni in vendita la nostra amata Biblioteca Comunale. Quanti ricordi di ciascuno di noi ci sono custoditi.
Quante amicizie nate nella lettura e quanti libri introvabili vi abbiamo trovato.
C’è anche chi di noi ha studiato lì con i colleghi per la maturità, chi ha assistito a convegni, conferenze, concerti e film nella bellissima sala azzurra.
Abbiamo saputo che i beni librari saranno ceduti e noi, no, non ci stiamo.
Nei documenti pubblicati scopriamo che viene dichiarata inagibile all’85% ma noi sappiamo che non è così.
Ci siamo subito organizzati con il nostro testimonial Giacomo Battaglia ed abbiamo dato appuntamento nella sala della nostra associazione ad un po’ di amici, perché abbiamo avuto un’idea.
Organizzeremo una raccolta fondi che abbiamo chiamato “Un euro per la cultura”.
Abbiamo immediatamente scritto una lettera al prefetto ed una al sindaco chiedendo all’uno di controllare e all’altro di desistere. La nostra presidente è andata a consegnarla di persona ma… il sindaco non si è fatto trovare.
Inviamo una lettera al ministro Franceschini
che invia un suo delegato.
Partiamo con le azioni dirette e cominciamo la nostra campagna nella piazze. Iniziamo proprio da quella di fronte alla Biblioteca Comunale.
Anche due dei tre candidati a sindaco aderiscono alla manifestazione e sono presenti con il loro contributo.
Il 30 aprile 2015 decidiamo di presentare ricorso al Presidente della Repubblica. Ecco la conferenza stampa.
A dicembre 2015 cominciamo il ripristino interno ed a gennaio 2016 con l’aiuto dei nostri ragazzi si parte con le pulizie ed il riordino.