La farfalla asimmetrica di Paolo Codazzi è un bellissimo romanzo che mescola leggende, storia e psicologia.
Il romanzo inizia con il racconto di una leggenda palermitana su una famiglia nobiliare che ha uno specchio di tela armena. Uno specchio arabo in cui vive uno spirito benigno che riproduce sulla tela immagini di soggetti innamorati.
Nel XV secolo un pittore del Nord dipinge su quello specchio il ritratto di una nobildonna siciliana e fra l’artista e la fanciulla nasce l’amore.
Il racconto torna quindi al presente. Al pittore Cosimo Armagnati viene commissionata la riproduzione di un’opera del periodo rinascimentale: il ritratto di una donna.
Arrivato a Palermo il sovrintendente Ferdinando Velia, gli propone la lettura di un testo che tratta dell’Inquisizione. E’ la storia di Beatrice Gurrieri, accusata di stregoneria.
Cosimo resta affascinato dalla tematica trattata, anche perché vi sono omonimie tra lui e il presunto scrittore del testo e tra il sovrintendente e uno degli accusatori della donna.
È trovandosi di fronte al quadro che deve riprodurre che accade l’impensabile: sente il tocco di dita femminili che gli sfiorano le labbra e prende coscienza che la donna del dipinto è lì, in carne e ossa.
La presentazione de La farfalla asimmetrica
A introdurre la serata il direttore dell’Archivio di Stato, Vincenzo Michele Misitano, ed a presentare l’opera la giornalista Danila Tavella. Le conclusioni sono affidate alla nostra presidente Concetta Silvia Patrizia Marzano.
Tra il pubblico oltre ai giornalisti, molti docenti ed appassionati di letteratura. Paolo Codazzi è infatti il presidente del Premio Chianti.