Muse Ioniche, ultima fatica di Ulderico Nisticò.
Sulle coste che oggi si chiamano di Calabria, Basilicata, Puglia giunsero, narrano i miti, gli antichissimi Peucezio ed Enotro, e vi trovarono popoli; e i coloni greci incontrarono alti monti e feconde pianure. Vi fiorì poesia, scienza, filosofia.
Vennero i Romani ad apprendere quelle arti che le dure vicende del governo dello Stato e della guerra avevano loro vietate, e vi affinarono lingua ed animi. La voce delle Muse ioniche non si affievolì nei lunghi secoli del Medioevo e dell’Età moderna, e ancora dei santi monaci scrissero di Dio e dei poeti cantarono l’amore in greco e in latino. Non è dunque inutile che il lettore di oggi, e i giovani delle scuole, conoscano un po’ meglio quella Magna Grecia di cui si parla molto senza troppo saperne, e quella cultura ionica più moderna che è affatto ignota…
La presentazione di Muse ioniche
Siamo tornati nella nostra sede e ci ha raggiunti per introdurre libro ed autore il direttore dell’Archivio di Stato, Vincenzo Michele Misitano.
Il libro è stato presentato dalla socia e giornalista Danila Tavella ed alcuni brani sono stati recitati dal nostro super testimonial, l’attore Giacomo Battaglia.
Conclude la presidente.