Gazzetta del Sud 07.10.2016
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La struttura era stata restituita dal sindaco Elio costa alla collettività il 23 agosto scorso.
I lavori di restyling erano iniziati a febbraio 2015.
Era il 23 agosto del 2016 quando, la presenza del sindaco Elio Costa, la Biblioteca Comunale riapriva i cancelli ai cittadini.
Non c’era stata una vera e propria cerimonia nei tagli di nastro, ma le porte aperte stavano a significare restituzione di un bene alla collettività.
“E’ un luogo che torna alla città”, aveva sottolineato in quell’occasione il primo cittadino.
A partire da quella data la gente aveva cominciato a recarsi alla biblioteca ma si era sentita dire che ancora i lavori di sistemazione erano in corso e che pertanto i servizi non erano attivi. “E’ che l’hanno aperta a fare”? Si chiedevano gli utenti.
Con l’inizio dell’anno scolastico i ragazzi avevano pensato di poter contare sulla struttura per consultare libri, fare ricerche su internet, o utilizzare i computer. Ma tutto questo ancora oggi non è fattibile. Manca la linea internet, I computer non sono stati collegati e i libri vanno ancora ordinati.
In realtà il polo culturale attualmente adibito solo al centro di distribuzione dei buoni mensa per le scuole. Le porte sono aperte ma è come se fossero chiuse, perché la struttura al momento non è operativa.
Per la dirigente comunale Adriana Teti invece “la biblioteca è aperta. Si sta lavorando per attivare la linea internet. e a breve il presidio sarà in grado di erogare tutti i servizi “.
La gente comincia a dubitare teme che a causa del dissesto finanziario in cui versano le casse comunali il polo culturale rimanga solo una scatola vuota, una bolla di sapone che lascia il tempo che trova.
Alla lunga “Odissea “che aveva portato prima alla chiusura del presidio a causa di mancanza di Fondi (elibera di giunta numero 307 del 15 dicembre 2014) e poi alla cessazione dei servizi per lavori di riqualificazione e recupero (febbraio 2015), secondo i cittadini si sarebbe dovuta mettere la parola” fine “con la riapertura e conseguente fruizione dei servizi.
Invece, il patrimonio culturale – si parla infatti di 35.000 volumi – è in soffitta da circa due anni.
I volontari che hanno collaborato alle operazioni di restyling hanno cercato di spiegare che è stato molto complesso riportare a nuova vita l’importante presidio ridotto in condizioni pietose. Il tetto danneggiato, le infiltrazioni d’acqua piovana, il degrado.
Tant’è che l’aggiunta D’Agostino, impossibilitata a farvi fronte, aveva pensato di vendere l’immobile e cedere il patrimonio librario al sistema bibliotecario.
La battaglia sembrava persa in partenza, ma grazie alla determinazione del sindaco Costa e alla protesta dei “lucchetti”, in primis quella promossa dall’Associazione “L’isola che non c’è”, ha avuto un risvolto positivo. Per difendere la biblioteca era stato presentato anche un ricorso al Presidente della Repubblica.
Adesso i volontari, insieme ai dipendenti comunali assegnati alla struttura, che sarà diretta da Luciana Carlizzi, si stanno adoperando per sistemare i volumi.
I locali sono stati completamente puliti, ma in alcune aree necessitano di ulteriore manutenzione e qualche parete dovrà anche essere imbiancata.
E intanto il tempo passa, la gente va e viene, chiede spiegazioni e come sempre… aspetta!