Il quotidiano 18.11.2016
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La cerimonia
Si inaugurano dopo mesi locali della biblioteca comunale.
Il sindaco Elio costa “la città si riappropria finalmente della sua identità”.
Si riaprono le porte della biblioteca comunale. Dopo un anno e mezzo di chiusura la struttura torna ad essere interamente usufruibile per gli utenti.
Un lavoro che ha visto impegnati l’amministrazione comunale guidata dal sindaco di Elio Costa, e i membri di diverse associazioni locali, su tutte l’associazione di volontariato “L’isola che non c’è “.
Nella sala conferenze della comunale, il primo cittadino ha ripercorso le difficoltà che si opponevano alle riapertura del sito, le cattive condizioni in cui versano le casse comunali e la straordinaria forza che ha caratterizzato l’incisività dell’azione dei sodalizi vibonesi: “Il nostro più grande ringraziamento – ha dichiarato il sindaco – va all’Isola che non c’è, al presidente Concetta Silvia Marzano, ai ragazzi, giovani eccezionali che hanno lavorato con intensità.
A testimonianza – ha aggiunto – di quanto la disabilità fisica non impedisca a ciascuno di dare il proprio contributo per la crescita culturale”.
Forte lo sdegno che caratterizzò, all’indomani della chiusura del sito, le reazioni da parte dei cittadini: “La nostra città desiderava riavere la Biblioteca Comunale. Ma adesso – ha continuato il sindaco Costa – non abbiamo l’intenzione di fermarci ma tutt’al più creare laboratori di teatro, musica, restauro di testi antichi”.
La sfida infatti, sarà quella di rendere il centro una realtà viva, frequentata, attiva. Un lavoro già avviato con Luciana Carlizzi che ricoprirà ancora una volta il ruolo di direttrice senza compenso poiché pensionata: “La città – concluderà Costa – si riappropria della sua identità e lentamente tende verso un momento culturale di grande prestigio”.
Applausi per l’intervento dai forti tratti storici di Raniero Pacetti, professionista appassionato d’arte che metterà parte del proprio patrimonio librario a beneficio della comunità.
Una serata carica di aspettative da dove non sono mancati gli ospiti di spessore. A partire da Florinda Rubettino, editore moderno che, con la propria casa editrice, fatto conoscere la Calabria e calabresi ben oltre i confini regionali: “Credo che tutti gli attori culturali – ha precisato – debbano stare vicini per costruire un percorso del futuro diverso rispetto a quello che finora è stato”.
Di riapertura della biblioteca come “atto rivoluzionario” ne ha parlato Mario Caligiuri già assessore regionale: ” Una serata importante poiché parliamo di cultura che provoca sviluppo. Cultura-ha rimarcato Caligiuri – è una parola concreta, esercizio faticoso che ciascuno compie per trovare il proprio posto nel mondo “.
Intensa l’immagine offerta dei libri “Non fossili, non archeologia industriale ma testimonianza vera di futuro”. A fare da cornice alla serata, oltre all’esposizione di stampe riproduzioni settecentesche a cura di Raniero Pacetti, collezionisti appassionato ad arte presente alla manifestazione, l’esecuzione al piano del Maestro Francesco Pagnotta. Ulteriore sigillo di una significativa e positiva tappa della storia culturale vibonese.