“Il risveglio del messaggero” e la “Profezia del quinto vertice” di Marzia Matalone
“Tu sei colei che porterà ordine. La terra che ti ha generata in questa vita ha riposto in te tanto amore che il potere è rimasto a lungo sopito e protetto. Ma ora è giunto il momento di risvegliarsi!”.
Genere fantasy per “Il risveglio del messaggero”, il secondo romanzo della saga de “La profezia del quinto vertice” di Marzia Matalone, Città del sole edizioni. L’autrice approda nella Vibo capitale del libro per la rassegna Un libro al mese: “Visti da Vicino”
ideata da Concetta Silvia Patrizia Marzano.
A introdurre al pubblico il mondo sospeso tra il fantastico e il reale della Matalone c’è Anna Murmura.
Un genere atteso, con un libro che richiama subito l’attenzione del lettore con la protagonista Metide che affronta un viaggio tra sapienza, incantesimi e magia in un luogo immaginario che richiama alla mente il misterioso mondo calabrese, riconoscibile anche se l’autrice non lo menziona, limitando la narrazione dei luoghi a nomi di fantasia. L’influenza della magica terra calabra è evidente e la Matalone non si discosta da questo. Evidente il passaggio in cui Elisia, la mentore di Metide, ricorda che “il legame emotivo tra un guardiano e le sue terre di origine, quelle che è chiamato a proteggere, è unico e insostituibile”. Marzia Matalone, quindi, ci regala un viaggio avventuroso in un mondo parallelo; l’avventura si mescola con il trascendentale, dove “il potere del mago non conosce paura”. Un fantasy, ambientato in Calabria, per il quale si aspetta il seguito mentre chi scrive, avendo incolpevolmente perso il precedente, si accontenta di leggere il primo libro di una saga che saprà conquistare l’attento pubblico amante del fantasy.