Rosaria detta Priscilla è il nuovo romanzo di Titti Preta.
Le donne raccontate dall’autrice sono persone forti, che combattono una battaglia antica e sempre attuale: quella contro gli uomini, incapaci di ricambiarle e di confrontarsi col loro rifiuto.
Si tratta di personaggi che, alla stregua di eroine tragiche, lottano e non si arrendono se non di fronte alla forza e alla morte. Davanti a loro, gli uomini si rivelano ragazzini che stentano a crescere e che confondono la passione con il possesso.
L’opera si risolve in una perfetta pluralità di voci non convenzionali, di ritratti non stereotipati, in emblemi di coraggio, disobbedienza, riscatto, speranza.
Ne è simbolo Rosaria “detta Priscilla”, a cui il compagno impone un nuovo nome e la sua legge, condannandola a pagare un duro prezzo per la sua ribellione.
Nel libro si trovano inoltre le testimonianze romanzate di due fatti di cronaca finiti in tragedia: lo stupro di Liviana Rossi e il caso di femminicidio ante litteram di Francesca Alinovi (entrambi del 1983), dove l’amore malato porta alla rovina l’elemento debole, la donna.
È inoltre presente un commovente ricordo poetico di Melania Rea.
La presentazione di Rosaria detta Priscilla
Abbiamo già incontrato Titti Preta, Maria Concetta Preta, di cui abbiamo presentato il primo romanzo nella scorsa edizione della rassegna. Ora si ripropone con un genere un po’ diverso ed il volume rigorosamente al femminile viene introdotto dal direttore dell’Archivio di Stato, Vincenzo Michele Misitano.
La presentazione è della giornalista Danila Tavella e le conclusioni sono affidate, come al solito, alla nostra presidente Concetta Silvia Patrizia Marzano.