di Diego Vian
Il pensiero freudiano occuperà la mia riflessione di oggi.
Sono molte le occasioni in cui mi ritrovo a riflettere sui diversi modelli terapeutici che nel corso della storia si sono avvicendati, nel tentativo di esplorare gli abissi della mente umana, e di capire il mistero che la avvolge.
Il comune denominatore è strutturare delle modalità terapeutiche in grado di favorire il processo di guarigione dalle diverse psicopatologie.
Nelle righe che seguiranno vorrei tratteggiare i contenuti principali del pensiero freudiano, mettendone in luce i suoi tratti rivoluzionari e la sua mai assopita attualità.
Di formazione medica, Sigmund Freud (1856-1939) si dedicò alla psicopatologia, approfondendo dapprima il trattamento dell’isteria con il metodo dell’ipnosi e successivamente con la tecnica delle associazioni libere e con l’interpretazione del materiale onirico.
Principi
Il padre della psicoanalisi delineò due principi fondamentali:
- sostanziale continuità tra normalità e patologia mentale. Il funzionamento patologico insorge quando nei processi psichici si instaurano dei meccanismi di difesa, di rimozione e di censura che impediscono ai contenuti inconsci, disturbanti e dolorosi, di affiorare al livello della coscienza dando luogo alla sintomatologia patologica
- ruolo centrale attribuito all’inconscio nel modellare le manifestazioni consce dell’attività psichica. L’inconscio è il luogo della psiche in cui sono riposti desideri, pulsioni ed emozioni che guidano e orientano il comportamento cosciente.
I contenuti che si sono fissati nell’inconscio sono ricordi, associazioni e desideri infantili retti e guidati dal principio del piacere informato dalle pulsioni.
Questi materiali provvisti di significato sono dotati di energia pulsionale, la libido, e danno luogo ad un sistema del tutto atemporale e non-razionale, privo quindi di negazione, di contraddizione logica e di incertezza.
I contenuti dell’inconscio possono avere accesso alla coscienza solo superando le resistenze opposte dalla censura che applica ad essi delle trasformazioni secondo il processo psichico primario.
Questo opera per spostamento (un’idea può essere rappresentata nella coscienza da un altro concetto connesso al primo in modo contingente) e per condensazione (quando un’idea viene integrata in un’altra dando luogo ad un simbolo composto).
Queste 2 trasformazioni si ritrovano nei sogni e, se vengono utilizzate dal pensiero conscio che segue il principio di realtà, danno luogo ai giochi di parole, all’umorismo e all’arguzia costituendo così un accesso all’inconscio.
A mezza strada tra la dinamica dell’inconscio e quella del conscio vi è il preconscio, in cui vi sono quei materiali dell’inconscio che non sono completamente rimossi dalla coscienza e che quindi vi restano latenti e disponibili.
Teoria generale della personalità strutturata in 3 diversi sistemi strettamente interdipendenti:
- Es caratterizzato dai contenuti inconsci
- Io che regola le pulsioni dell’Es che possono essere portate sul piano della coscienza in base al principio di realtà
- Super-io che trova origine nel sistema di premi e punizioni realizzato dai genitori nella valutazione dei comportamenti del bambino, rappresentando quindi il codice morale che si sovrappone all’Io; l’Io o il Super-io, di fronte a presunti pericoli, reagiscono con l’angoscia che il soggetto cerca di ridurre in vari modi per eliminare la tensione da essa prodotta.
La fonte dell’energia psichica che anima la dinamica della personalità deriva da 2 pulsioni primarie:
- pulsione di vita (energia lipidica; autoconservazione e sopravvivenza della specie)
- pulsione di morte (aggressività o masochismo).
Da quanto testé esposto non possono essere escluse le fasi dello sviluppo psicosessuale che contraddistinguono la dimensione erotica dell’età infantile, ovvero la fase orale, anale e fallica, capaci di orientare le successive dimensioni psicopatologiche nelle sue diverse forme ed espressioni.
Altri modelli terapeutici
Alle topiche egoiche hanno fatto eco altri modelli terapeutici, che non escludo potranno essere oggetto di altre riflessioni nel corso del tempo.
Mi limito, in questa sede, a citare l’Analisi Transazionale di Eric Berne e la Compassion Focus Therapy di Paul Gilbert.
A partire dalla tridimensionalità della struttura mentale, il modello transazionale definisce la personalità sulla base degli stati dell’Io, declinandoli in Io-Archepsichico (più comunemente definito Io-Bambino), Io Neopsichico (Io-Adulto) ed Io-Esteropsichico (Io-Genitore), che riflettono in sequenza l’Es, l’Io ed il Super-Io freudiani, collocandoli in una posizione operazionalizzata, che non esclude la dimensione inconscia, e che ripercorre il vissuto della singola persona, con lo scopo di individuare il disagio psichico che la contraddistingue.
Diversamente la Compassion Focus Therapy colloca tre sistemi emotivi principali, ovvero il sistema rosso deputato alla protezione dalle minacce, il sistema blu incaricato alla ricerca di stimoli, ed il sistema verde incaricato alla gestione degli stati di calma, sicurezza e appagamento.
Il pensiero freudiano, in altre parole, ha figliato altri approcci acquisibili presso le diverse scuole e centri di formazione presenti nel nostro territorio.
Se dovessi scegliere su cosa concentrare il concetto di rivoluzione, tra i diversi contenuti prodotti dalla penna e dal genio freudiani, la scoperta dell’inconscio continua a porre tanti interrogativi e ad impegnare studiosi di vario orientamento nel tentativo di approfondirne la conoscenza. Postulata ed ammessa la presenza dell’inconscio nell’apparato psichico umano, la nascita e lo sviluppo dello stesso è l’esito di un processo ontologico e filogenetico caratteristico del genere umano, dotato della facoltà di concepire la metacognizione, e per questo di porre la questione della sua ipseità, spesso svincolata da sovrastrutture razionali.
Neuroscienze
Sul fronte delle neuroscienze sono diversi gli studiosi ed i centri di ricerca, che grazie alle nuove scoperte hanno ampliato le conoscenze sul mistero della coscienza e dell’inconscio, nonché sulla loro genesi.
Antonio Damasio[1], neuroscienziato portoghese, ha delineato il concetto di Proto-Coscienza (Proto-Sé), ovvero un insieme coerente di configurazioni neurali avulse da piani cognitivi, che creano, istante dopo istante, le mappe dello stato della struttura fisica dell’organismo nelle sue numerose dimensioni, e regolano le funzioni di base per la conservazione della vita.[i]
Alle neuroscienze si affianca oggigiorno anche la fisica quantistica e la ricerca dell’origine della vita, che pone l’attenzione al primo istante assoluto (Big Bang), e allo scorrere delle particelle primordiali, foriere della carica e delle informazioni necessarie alla nascita e allo sviluppo dell’universo.
Che per la nuova frontiera della fisica quantistica non trae origine da un elemento materiale, pur nella sua infinitamente piccola dimensione, bensì da un sentire, da una coscienza, da un’ineluttabilità che non poteva non far scaturire la vita, e che si colloca al di là di qualsiasi liturgia clericale e religiosa. Un’unica coscienza universale che dimora in tutta la realtà visibile e non visibile. E di cui anche noi siamo specchio e realtà fenomenologica concreta.[2]
Considerazioni queste che hanno occupato le grandi menti dei filosofi ellenistici e che anche in Gesù di Nazareth trovano espressione, anticipando ante litteram ciò a cui la scienza sta cercando oggigiorno di dare evidenza: Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi![3]
Non mi arrogo il diritto di avvicinare la figura di Gesù a quella di Sigmund Freud, poiché sarebbe una forzatura, non solo storica, ma anche ideologica.
Quello che tuttavia mi sembra accomunarli, al di là degli aspetti storico-culturali antitetici che li allontanano, è l’immensità delle loro figure; un’immensità che si staglia nell’aver centralizzato l’essere umano e la sua complessità nelle loro vite e nel loro rispettivi percorsi esistenziali, tanto da essere dare il via a grandi rivoluzioni ancora in atto.
[1] A.R. Damasio, Emozione e Coscienza, Adelphi, 2000
[2] F. Faggin, Irriducibile, Mondadori, 2022
[3] Luca,17-20,21