L’obayifo di Rosarno di Marcello Borgese racconta la vita di Abeiku che vive tra i rifiuti tecnologici ai margini di una discarica di Accra.
Non ha nessuno, dorme in un vecchio freezer e si sfama rimestando tra i rifiuti in cerca di qualcosa di utile da rivendere.
È un ragazzino che desidera una famiglia e che nel sonno ha ancora paura dell’obayifo, minacciosa figura agitata come spauracchio dai più anziani.
Dimenticato dal mondo come tanti coetanei, con loro condivide la stessa vita di miseria, solitudine e fiumi velenosi esalati dalla discarica, che mietono ogni giorno vittime giovanissime.
Così, dopo anni passati ad accumulare i soldi necessari, decide di fare il grande passo e affrontare il viaggio attraverso il deserto e il canale di Sicilia.
Qui Abeiku conosce un anziano zingaro che fa il robivecchi, rimestando tra i rifiuti, proprio come faceva lui in Ghana, e tra i due è subito amicizia.
Ma il destino è dietro l’angolo e presto a Rosarno si alzeranno le barricate e si accenderanno i fuochi della rivolta.
La presentazione di L’obayifo di Rosarno
Siamo di nuovo nella sala dell’Archivio di Stato.
Stasera Marcello Borgese con il suo romanzo ci porta qualche chilometro più in là.
L’epilogo del romanzo che inizia in Ghana prosegue a Rosarno, una cittadina poco distante da noi.
Una storia in cui la fantasia si mescola con il vero, in cui ragazzi come noi subiscono angherie per il loro colore.
Anche questa volta accompagnano la serata il direttore dell’Archivio di Stato, Vincenzo Michele Misitano e il giornalista Maurizio Bonanno.